File sharing e streaming: è reato?

Una domanda che molti si pongono: scaricare film o guardarli in streaming è reato? Un italiano su due confessa infatti di guardare in streaming film, serie TV o eventi sportivi normalmente riservati alle pay tv e di aver scaricato almeno una volta dalla rete film, libri, musica o quant’altro appartiene all’ingegno artistico.

E bene; queste attività, per quanto ormai divenute di comune fruizione, possono risultare in violazione della legge italiana, prevedendosi in alcuni casi l’irrogazione di una sanzione amministrativa e, in quelli più gravi, persino una condanna penale.

La Legge n. 633 del 1941 (cd. Legge sul diritto d’autore) prevede un preciso regime sanzionatorio sia per coloro i quali diffondono materiale protetto da diritto d’autore senza le dovute autorizzazioni (e dunque illegalmente), sia per coloro i quali usufruiscono di detti contenuti.

La legge n. 633/1941 disciplina anche il fenomeno dello streaming online, distinguendo tuttavia tra il soggetto titolare del sito web che rende disponibili i file da visionare e l’utente fruitore del servizio.

Per il titolare del sito web di streaming, a seconda che l’attività sia svolta con o senza scopo di lucro andranno ad applicarsi le sanzioni rispettivamente previste dall’art. 171 (multa da euro 51 a euro 2.065 ) o dall’art. 171 ter ( reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 2.582 a euro 15.493).

Le stesse sanzioni si applicano anche a chi scarichi, condivida e riproduca file protetti da copyright (come ad esempio un film), con scopo di lucro (art. 171  ter) o a qualsiasi altro scopo (art. 171).

Chi, invece, scarichi dalla rete un file coperto da copyright per uso strettamente personale, non commetterà alcun reato, ma un mero illecito amministrativo, punito dall’art. 174 ter, con l’irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria di euro 154, oltre alla confisca e alla pubblicazione del materiale, salvo pene più severe se il fatto concorre con determinati reati, vi è recidiva o la condotta risulta particolarmente grave per la quantità delle violazioni o delle copie acquistate o noleggiate.

Per chi invece si limiti unicamente a fruire del servizio di streaming, la legge sul diritto d’autore non prevede ancora nulla in proposito; è possibile, quindi, collegarsi ed usufruire di un sito che mette gratuitamente a disposizione file audiovisivi coperti da copyright senza incorrere in alcuna sanzione (ove il file viene invece scaricato o condiviso sul proprio blog, la disciplina da applicare è quella esaminata in precedenza).

Va, infine, rilevato come il servizio di streaming non costituisca sempre un illecito. Esistono ad oggi numerosi siti che mettono a disposizione contenuti fruibili in streaming in maniera perfettamente legale: si pensi a Netflix, Amazon Prime Video, NowTv, Infinity, TimVision, Spotify, Apple Music ed altri.

Pubblicato da Valeria Citraro

Laureata in Giurisprudenza con 108/110 presso l'Università degli Studi di Catania, con tesi in Diritto Processuale Penale dal titolo "La chiamata in correità. Struttura e Valutazione Probatoria". Abilitata all'esercizio della professione forense il 30/09/2016 con votazione 405/420.