L’ omesso avviso al difensore del conferimento dell’incarico peritale configura una nullità assoluta anche nel procedimento d’esecuzione

Corte di Cassazione – Sezione Terza Penale

Sentenza n. 30167 ud. 09/05/2017 – deposito del 15/06/2017

Procedimento – Mezzi di prova – Perizia – Omesso avviso al difensore del conferimento dell’incarico peritale – Conseguenze – Nullità assoluta – Sussistenza – Ragioni.


La Terza Sezione ha affermato che l’omesso avviso al difensore del ricorrente del conferimento dell’incarico peritale disposto dal giudice dell’esecuzione integra una nullità assoluta per violazione dell’artt. 178 lett. c) e 179 cod. proc. pen., in quanto incide sul diritto delle parti al contraddittorio nell’assunzione delle prove.

Pacifico – rilevano gli Ermellini – in giurisprudenza che il difensore che ne abbia fatto richiesta ha diritto di assistere alle operazioni peritali. Ne consegue che la sua esclusione, a prescindere dalla presenza dei consulenti tecnici di parte, dà luogo a una nullità di ordine generale attinente all’assistenza dell’imputato.

Tale assunto va esteso anche ai procedimenti di esecuzione e di sorveglianza, nei quali, sebbene l’espletamento della perizia non sia soggetto a particolari formalità, deve pur sempre essere garantito il rispetto del contraddittorio e l’esercizio dei connessi poteri difensivi (cfr. Cass. sez.  I, sentenza n. 3643 del 19.06.1998 – dep. 16.09.1998 o Cass. sez.  VI, sentenza n. 3523 del 27.10.2009, Aprile).

Deve, pertanto, enunciarsi il seguente

Principio di diritto:

“L’omesso avviso al difensore del conferimento dell’incarico peritale disposto in sede di incidente di esecuzione integra una nullità assoluta che incide sulla presenza obbligatoria del difensore al procedimento, con conseguente violazione dell’art. 178 lett. c) c.p.p., in relazione all’art. 179 c.p.p.”.


Scarica il testo integrale di Cass. sez. III, sentenza n. 30167/2017:

Cass_III_sentenza_30167_del_2017

Pubblicato da Valeria Citraro

Laureata in Giurisprudenza con 108/110 presso l'Università degli Studi di Catania, con tesi in Diritto Processuale Penale dal titolo "La chiamata in correità. Struttura e Valutazione Probatoria". Abilitata all'esercizio della professione forense il 30/09/2016 con votazione 405/420.